Circa un anno fa, avendo deciso di rinnovare l"impianto Hi-Fi di casa, mi chiesi se non fosse stato il caso di tornare agli. antichi amori, i tubi termoionici, con i quali avevo iniziato una quarantina di anni fa la mia carriera di studente e DIY, separandomene poi a favore dei (allora così li vedevo.) più avvenenti semiconduttori.
La risposta, dopo varie riflessioni, fu affermativa e a quel punto iniziò a prendere corpo l"idea che nei mesi successivi si rese concreta nella realizzazione che mi accingo a presentare.
Alla decisione seguì una fase di ricerche e confronti tra idee e progetti diversi. Qualche anno addietro avevo già sperimentato un parziale. ritorno al passato, realizzando con gli studenti dell"Istituto Tecnico dove insegnavo l"amplificatore ibrido GY-50 di Bartolomeo Aloia (grande progetto!), ma ora volevo qualcosa che fosse interamente a valvole.
Nel frattempo succedeva che, a ogni possibile scelta che prendevo in considerazione, procedendo per confronti ed esclusioni, tra files e incartamenti vari c"era un amplificatore che rimaneva costantemente ai primi posti nella graduatoria dei preferiti: il DYNACO ST-70.
Non chiedetemi perché alla fine ho scelto lui. Non ho una risposta univoca. Non tanto per le specifiche tecniche, nemmeno per la fama incontrastata di cui gode da 50 anni. Forse perché rappresenta il miglior compromesso caratteristiche-dimensioni-costo rispetto alle mie esigenze, forse alla fine è stata solo simpatia per le sue forme ma sta di fatto che ho deciso che quello era l"amplificatore che avrei realizzato.
Si poneva il problema di come replicare il progetto: attenersi strettamente all"originale? Impossibile, perché alcuni dei tubi utilizzati (7199) non sono più prodotti, come del resto i trasformatori, famosi per essere il punto di forza delle elettroniche Dynaco e, a quanto dicono, irripetibili.
Acquistarne un esemplare sul mercato dell"usato e restaurarlo? Operazione fattibile ma complicata perchè l"usato, anche a trovarlo, è diffuso prevalentemente sul mercato USA, perciò l"acquisto a scatola chiusa comporta qualche rischio e il trasformatore di alimentazione a 120V pone anche lui qualche problema.
Naturalmente non mi era sfuggito il progetto pubblicato su questo sito da Andrea, al quale faccio i miei complimenti per l"eccellente realizzazione, e anch"io mi stavo orientando verso quel tipo di soluzione sennonché, durante le mie ricerche sui componenti, ero stato attirato dalla possibilità di trovare trasformatori quanto più possibile simili agli originali e soprattutto mi aveva particolarmente colpito la bellezza dei telai che avevo visto in rete: copie perfette dell"originale e in più tagliati al laser in lucidissimo acciaio inox, che non sarei mai stato in grado di realizzare col "fai da te". Così sono venuto a conoscenza di diversi siti che offrono parti di ricambio per il restauro e la realizzazione di cloni Dynaco e ho scelto infine la soluzione VTA ( www.tubes4hifi.com ). Ho contattato Bob Latino e ho ordinato tutta la componentistica compresi gli upgrade dei condensatori. Nel giro di un paio di settimane il materiale era a casa mia e il resto lo potete vedere dalle foto. La realizzazione è stata un vero piacere, almeno per me che sono cresciuto coi tubi a vuoto, e il risultato del tutto soddisfacente. In fase di collaudo ho variato solo di poco il guadagno totale e la messa a punto della rete di compensazione. Per il resto i test strumentali hanno confermato le specifiche, a parte la potenza che è risultata di poco inferiore ai 35W dichiarati.
Le valvole le ho acquistate da www.valvole-audio.com . GZ34 JJ, 12AT7 Electro-Harmonix serie Gold e EL34 Tung-Sol.
In una prossima puntata presenterò anche il preamplificatore che ho successivamente realizzato e naturalmente i diffusori, che sono in fase di ultimazione.
Un saluto a tutti.
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